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Oficina de la Familia Vicenciana Superiore generale

LETTERA DELLAVVENTO
LINCARNAZIONE QUI E ORA

Roma, 18 novembre 2016


A tutti i membri della Famiglia vincenziana

Cari membri della Famiglia vincenziana,

La grazia e la pace di Ges siano sempre con noi!


Ogni periodo dellanno liturgico un dono di Dio per noi.
Il tempo dellAvvento un regalo che Dio ci fa!

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Lincarnazione uno dei misteri centrali della spiritualit di San Vincenzo de Paoli.
Lintero tempo di Avvento, di Natale e tutto il periodo natalizio, pone il mistero
dellIncarnazione al centro del suo messaggio.
Incarnazione significa che Dio si fatto uomo. Dio diventa un essere umano come
noi. Dio si abbassa al nostro livello. Dio sidentifica con ogni singola persona
individualmente, dallinizio dellumanit sino alla fine dei tempi.
Ges si incarna quotidianamente, ancora e ancora, in tutti gli angoli della terra. Ad
ogni concezione, allinizio di ogni vita umana, Ges si incarna di nuovo. Perci, la
presenza reale di Ges nella persona umana, la sua incarnazione, devessere
riconosciuta in ogni tempo della storia umana, in ogni area dello sviluppo umano:
nella fede, nella cultura, nella scienza, nelleducazione, nella politica, ecc.
Il Ges, che stato concepito, che nato, che ha sofferto, che morto ed risuscitato
dai morti, vive QUI ED ORA; Egli ha sete e desidera essere riscoperto da noi, in
modo da rinnovare e approfondire la nostra vicinanza con Lui, la nostra amicizia,
lamore tra Lui e me.
San Vincenzo de Paoli ci ha lasciato, tra gli altri, attraverso i suoi scritti, i seguenti
pensieri sullIncarnazione:

Come prescrive la Bolla di erezione della nostra Congregazione, nutriremo


una specialissima devozione per i misteri ineffabili della SS. Trinit e
dellIncarnazione e la coltiveremo con ogni premura nella maniera pi
perfetta possibile, soprattutto compiendo queste tre cose: 1 stimolando il
nostro cuore ad emettere atti di fede e di piet verso questi misteri; 2
offrendo ogni giorno in loro
onore alcune preghiere e pie opere, e
specialmente celebrando le loro feste con la massima solennit e devozione;
3 prodigandosi a diffondere in mezzo al popolo la conoscenza, il culto e la
venerazione di questi misteri con le nostre istruzioni e il nostro buon
esempio (Dalle Regole Comune della Congregazione della Missione, Cap.
X, par.2)
Per onorare nella forma pi completa questi misteri, non vi mezzo pi
eccellente che quello di prestare il debito culto e di fare buon uso della SS.
Eucarestia nella sua realt di sacramento e di sacrificio, in quanto essa
racchiude in s quasi un compendio degli altri misteri della fede e per sua
natura santifica e alla fine glorifica le anime di coloro che la ricevono e la
celebrano degnamente, rendendo cos la massima gloria alla SS. Trinit e al
Verbo Incarnato. Per questa ragione nulla ci star pi a cuore che rendere il
dovuto onore a questo sacramento e sacrificio. Anzi metteremo in opera
tutte le risorse della nostra mente per infondere in tutti sentimenti di onore e
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di rispetto verso l'Eucarestia, impedendo soprattutto, per quanto possibile,


che si dica o si faccia alcunch di irriverente contro questo sacramento e
insegnando incessantemente agli altri ci che bisogna credere circa un cos
grande mistero e con quale animo si debba venerare (Dalle Regole Comune
della Congregazione della Missione, Cap. X, par.3).
Padre Erminio Antonello, CM, ci fa parte dei seguenti pensieri:

Mentre luomo cerca in tutti i modi di esaltare se stesso cercando di farsi


dio, Dio non ha temuto di fare il cammino inverso e di diventare uomo: non
un uomo glorioso, ma un bambino, gi da subito fragile e minacciato. San
Vincenzo dir: E non vedete ancora che leterno Padre, avendo mandato il
suo Unigenito sulla terra, per essere la luce del mondo, lo ha inviato come
un bambinello, simile a uno di quei poveri piccini che vengono portati qui,
alla nostra porta (SV, Conferenza del 15 novembre 1656, in Opere, n. ed. it.,
X, p. 300)? Che cosa c nelluomo che Dio si sia voluto chinare su di lui e
scambiare la sua divinit con lumanit della creatura? C lamore di un
Padre. C il suo desiderio di stringere in abbraccio luomo. Egli sente per
cos dire - la nostra mancanza. Vuole farci rinascere dal suo amore. Pu forse
apparire strano che Dio senta la mancanza di noi sue creature; eppure tutta
la storia della salvezza racconta questa sua ricerca di noi. Questa
lintuizione mistica che porter san Vincenzo a riconoscere lIncarnazione
continua di Dio nei poveri. Egli ha vissuto in s questa tenerezza di Dio e,
avendola vissuta ed esperimentata, pu riversarla verso i pi piccoli del
regno.
Vivere nelloggi il mistero dellIncarnazione significa allora accorgerci di
essere attraversati da questo desiderio di Dio (cio dal suo Amore che ci
cerca, il cui nome Spirito Santo) e dargli credito: questo ci trae fuori
dallinsignificanza della vita. Ogni uomo avverte questo bisogno elementare
che cos spesso viene deluso: Che mi si veda volentieri!. Questo desiderio
fonte di vitalit psicologica. E quando viene meno, incontrando sguardi
che svalutano e dicono: non vali nulla per me, sei uno zero privo di
significato, allora ci si scurisce in volto e la vita appassisce. Ora qual lo
sguardo di Dio su di noi testimoniato da Ges, il Figlio che si incarnato?
Egli vede le persone volentieri e vuole accasarsi in ognuna di loro. In questo
chinarsi sulluomo del Verbo Incarnato in gioco la forza vitale dellincontro
benevolo e beatificante con Dio.

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1. Come riscoprire oggi Ges incarnato, questo Ges che vivo QUI E ORA nella
mia vita personale?
2. Che cosa posso fare affinch le diverse feste e tempi dellanno liturgico che
ricordano lincarnazione di Dio fatto uomo: lAnnunciazione, lAvvento ed il Natale,
siano celebrati in un modo rinnovato, pi personale nelle nostre comunit ed
allinterno dellintera Famiglia vincenziana, con le persone con cui collaboriamo e
che serviamo, per realizzare il QUI E ORA dellIncarnazione, della presenza viva
di Ges in mezzo a noi?
3. Quali iniziative nuove possiamo suggerire e realizzare perch la presenza di Ges
QUI E ORA sia percepita maggiormente nelle nostre comunit, nei luoghi del
nostro servizio, nei villaggi, nelle citt, nei paesi e nel mondo intero?
Entriamo nel tempo di Avvento, con la certezza di non essere soli. Ges, la Madonna
della Medaglia Miracolosa, il nostro Fondatore, tutti i Beati e i Santi della Famiglia
vincenziana ci accompagnano su questo cammino.
I miei pensieri e la mia preghiera vanno a tutti i rami della Famiglia vincenziana e ad
ogni singolo membro. Che il cammino di Avvento ci porti conforto profondo, gioia,
incoraggiamento, rinnovato impegno, pace, e zelo! Che il Natale e tutto il tempo
natalizio uniscano i nostri cuori e le nostre menti!
Ritrovandoci insieme nella preghiera davanti al presepe e confidando nella
Provvidenza, guardiamo con grande fiducia allanno 2017, 400 anniversario del
nostro comune Carisma. Aperti ai segni dei tempi, continuiamo a camminare
insieme, perch lamore inventivo allinfinito (SV, (1645), n. ed. it., X, p. 128).

Vi auguro un bel Natale ed un felice nuovo anno 2017!


Vostro fratello in san Vincenzo,

Toma Mavri, C.M.


Superiore generale

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