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Vincentian 

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Roma, 19 settembre 2022

FESTA DI SAN VINCENZO DE PAOLI

PASSARE DA UNA STRUTTURA DI “FAMIGLIA VINCENZIANA”


A UN “MOVIMENTO DELLA FAMIGLIA VINCENZIANA”
CENTRI VINCENZIANI DI SPIRITUALITA
E DI FORMAZIONE NEL MONDO

Ai membri della Famiglia vincenziana di tutto il mondo

Care Sorelle e Fratelli,

La grazia e la pace di Gesù siano sempre con noi!

Ci avviciniamo, a grandi passi, alla festa di San Vincenzo che ufficialmente cade il 27
settembre, ma, in considerazione delle realtà locali, la celebrazione può aver luogo in un
altro giorno per consentire a più persone di parteciparvi.

Stiamo assistendo alla ripresa degli incontri in presenza, il che è per noi una gioia e un
incoraggiamento, perché possiamo testimoniare nuovamente in famiglia, come persone di
fede, partecipando all'Eucaristia e ad altre celebrazioni che un anno fa erano ancora
impedite dalla pandemia. È un motivo in più per mobilitare tutte le nostre forze e i nostri
talenti al fine di rendere questa celebrazione della festa di san Vincenzo de' Paoli una festa
memorabile dopo questi ultimi anni in cui i raduni sono stati molto limitati o vietati.

In realtà, tutto il mese di settembre è chiamato mese vincenziano. Sulla base della
struttura e del programma della Famiglia vincenziana in ogni Paese, possono essere proposti
diversi eventi, incontri e iniziative nel corso del mese. Può trattarsi di giornate di ritiro per
i giovani che discernono la vocazione alla vita consacrata, nonché di iniziative di
formazione e di carità per approfondire la nostra spiritualità e il nostro carisma vincenziano.
Invitiamo anche altre persone, che forse non conoscono san Vincenzo de' Paoli e gli altri


 
Santi, Beati e Servi di Dio della Famiglia vincenziana, a scoprire la nostra spiritualità e il nostro
carisma vincenziano attraverso le nostre parole e le nostre azioni.

La lettera di quest'anno per la festa di san Vincenzo de' Paoli si intitola: Passare da una
struttura di “Famiglia vincenziana” a un “Movimento della Famiglia vincenziana” e a Centri
vincenziani di spiritualità e di formazione in tutto il mondo.

Non molto tempo fa, i responsabili internazionali delle diverse Congregazioni


vincenziane di vita consacrata e delle associazioni laicali vincenziane hanno iniziato a riunirsi
ogni anno per stabilire rapporti più stretti e di collaborazione, in quanto appartenenti a un
gruppo con la stessa spiritualità e lo stesso carisma, anche se ognuno ha mantenuto la propria
specificità e unicità. Questo gruppo ha iniziato a essere chiamato “Famiglia vincenziana” ed è
stato simboleggiato da un albero con molti rami. Il tronco dell'albero, con le sue radici,
rappresenta la nostra spiritualità e il nostro carisma vincenziano comuni, mentre ogni ramo
rappresenta una particolare congregazione o associazione. Per questo motivo usiamo spesso la
parola rami, ricordando il bel simbolo dell'albero.

La Famiglia vincenziana, questo bell’ albero, è cresciuta negli anni e continua a crescere.
Quando scopriamo nuove Congregazioni e associazioni laicali che vivono e attuano la
spiritualità e il carisma vincenziano, le invitiamo a unirsi alla Famiglia vincenziana,
aggiungendo un nuovo ramo a questo albero in continua crescita.

Riunire gruppi, indipendentemente dalla loro origine, per un servizio collaborativo fa


parte della tradizione vincenziana. Si consideri l'introduzione al Regolamento delle Dame di
Carità della Corte:
La Compagnia delle dame della Carità sarà istituita per onorare la carità di Nostro
Signore e quella della sua Santa Madre e delle donne che lo seguivano e gli
procuravano le risorse necessarie alla sua persona, alla sua compagnia e a volte alle
moltitudini che lo seguivano e ai poveri.
[La compagnia della corte] proteggerà e assisterà le compagnie della Carità
dell’Hôtel-Dieu, dei trovatelli, dei forzati, delle bambine delle mademoiselles
Poullalion e de Lestang, delle povere figlie serve della Carità delle parrocchie, delle
figlie de La Madeleine, e tutte le opere buone istituite dalle donne ai nostri tempi.1

Recentemente, in molti Paesi dell'America Centrale e del Sud, sono nate le cosiddette
confraternite vincenziane, come la confraternita degli avvocati vincenziani, degli insegnanti
vincenziani, dei traduttori vincenziani, degli specialisti vincenziani nel campo della
comunicazione, ecc. Riuniscono altre persone che vivono la stessa spiritualità e lo stesso
carisma e si sentono membri della Famiglia vincenziana. È il servizio ai poveri che li unisce.

I gruppi strutturati di Congregazioni femminili e maschili e le associazioni laicali sono


attualmente 165. Inoltre, ci sono molte altre persone che sono attratte e ispirate dalla persona di
 
1
SV, Progetto di Regolamento per le Dame della Carità della corte, n. ed. it., XIII, p. 749.


 
san Vincenzo de' Paoli e dagli altri Santi, Beati e Servi di Dio della Famiglia vincenziana, ma
che non appartengono ufficialmente a nessuno dei suoi rami. Sono attratte dalla spiritualità e
dal carisma vincenziano attraverso libri, articoli, internet, radio, televisione e social media.
Desiderano approfondire la loro conoscenza del modo vincenziano di pensare, di parlare e di
vivere, diventando così parte attiva dello spirito di san Vincenzo de' Paoli, con il diritto di essere
chiamate “vincenziani”. Un gran numero di persone che non appartengono in modo specifico a
un gruppo, per il modo in cui vivono la loro vita, servono, pensano, parlano e agiscono,
incarnano lo spirito e il carisma vincenziano. Vedo qui il continuo sviluppo della Famiglia
vincenziana e di questo meraviglioso albero vincenziano in quello che sta diventando una sorta
di “Movimento della Famiglia vincenziana”.

Quali strumenti possiamo utilizzare o stiamo già utilizzando per offrire incontri
spirituali e corsi di formazione vincenziana ai gruppi strutturati e alle persone che non
appartengono ad alcun gruppo della Famiglia vincenziana, e per coinvolgerle attivamente in
diversi progetti e iniziative all'interno della Famiglia vincenziana?

In tante parti del mondo, questa è già una realtà o lo sta diventando gradualmente.
Insegnanti, professori, famiglie di studenti di scuole e università vincenziane, ex allievi di
queste diverse istituzioni, personale di ospedali e di centri sanitari, altro personale e le loro
famiglie, operatori sociali, parrocchiani di parrocchie vincenziane e singoli individui, imparano
a conoscere lo stile vincenziano attraverso i diversi mezzi di comunicazione o altro. Il sito web
internazionale della Famiglia vincenziana, famvin.org, offre già numerosi strumenti nell'ambito
della formazione alla spiritualità e al carisma vincenziano. Allo stesso modo, altri siti web della
Famiglia vincenziana offrono risorse formative simili attraverso i social media a tutti, ovunque
nel mondo.

Numerose Congregazioni femminili e maschili formano il personale laico nelle


rispettive istituzioni per continuare a trasmettere lo spirito e il carisma vincenziano. Quando le
Suore, i Fratelli e i Preti lasceranno una scuola, un'università, un ospedale, un centro sanitario,
ecc. i collaboratori laici saranno pronti a dare continuità ai servizi educativi, sanitari e sociali
secondo la tradizione vincenziana.

Oltre a tutte le persone appena citate, ci sono molti altri gruppi o persone che vivono la
spiritualità e il carisma vincenziano, ma non sempre sono collegati alla Famiglia vincenziana,
questo bell’albero! In che modo possiamo aiutarli?

Questa è la seconda parte del titolo della festa di san Vincenzo de' Paoli di quest'anno, che
prevede l'organizzazione di "Centri vincenziani di spiritualità e formazione" nei diversi Paesi
del mondo in cui è presente la Famiglia vincenziana. In alcuni Paesi esistono già centri di
spiritualità e di formazione vincenziana oppure esistono già diversi rami che offrono corsi in
questo ambito.

Contattare i Centri esistenti ci permetterebbe di conoscere tutto il materiale di cui


dispone l'intera Famiglia vincenziana. In seguito si potranno invitare altri Paesi e Regioni ad


 
aprire Centri di spiritualità e formazione vincenziana dove non esistono, condividendo
l'abbondante materiale già preparato per tali centri.
San Vincenzo ha sottolineato la necessità di essere formati per formare gli altri,
precisando a un confratello:
«Ringrazio Dio per il bel numero di ecclesiastici che monsignor Vescovo di... le manda.
Non gliene mancheranno mai se avrà cura di formarli nell’autentico spirito del loro stato, che
sostanzialmente consiste nella vita interiore e nella pratica dell’orazione e delle virtù. Non
basta insegnar loro il canto, le cerimonie ed un po’ di morale; la cosa principale è formarli
alla solida pietà e devozione. Per questo, reverendo, dobbiamo esserne ricolmi anzitutto noi,
altrimenti sarebbe quasi del tutto inutile dare loro un insegnamento, se poi non ne diamo anche
l’esempio. Dobbiamo essere come serbatoi d’acqua sempre colmi, per poterla distribuire agli
altri senza che abbiamo mai ad esaurirci. Dobbiamo dunque possedere quello spirito, di cui
vogliamo che loro siano animati, perché nessuno può dare quel che non ha».2
Il prossimo novembre, il Comitato esecutivo della Famiglia vincenziana discuterà di
questo tema durante l’incontro annuale a Roma.

Vorrei incoraggiare tutti i responsabili internazionali, nazionali e regionali dei rami


strutturati di questo bell’albero che è la Famiglia vincenziana a invitare il maggior numero
possibile di membri delle confraternite e i collaboratori che non appartengono a nessun gruppo
specifico, a partecipare ai vari eventi che saranno organizzati nei diversi Paesi durante il mese
di settembre.

Vi preghiamo di inviarci foto e video delle diverse celebrazioni che avete organizzato
durante questo mese di settembre vincenziano o brevi articoli su di esse a queste due e-mail, e
cercheremo di condividere le informazioni attraverso diversi canali di comunicazione.

Javier Fernández Chento : chento@famvin.org


Hugo Marcelo Vera, CM : nuntia@cmglobal.org

La Madonna della Medaglia Miracolosa, san Vincenzo de' Paoli e tutti i Santi, Beati e
Servi di Dio della Famiglia vincenziana, intercedano presso Gesù per tutti noi!

Vostro fratello in san Vincenzo,

Tomaž Mavrič, CM

 
2
SV., Lettera a un Superiore di Seminario, n.ed.it., IV, pp. 475-476.


 

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